Sono nata in autunno. Forse è per questo che sento questa stagione così cara al mio spirito. Ottobre, novembre e quel pezzetto quasi smarrito di dicembre, hanno un colore antico, bagnato com’è da quell’oro nudo e paziente che ricopre le foglie e le cortecce degli alberi inondati dall’ultimo sole. Anche gli occhi dei bambini e le mani dei vecchi sono ancora più belli, non trovate?

L’autunno è la luce breve e intensa sul mio tavolo mentre scrivo l’ultima poesia.
L’autunno è il riposo dolce prima delle feste del Natale, dove tutto tornerà ad essere gioiosamente caotico e movimentato.
L’autunno è il mio prossimo, imminente viaggio per New York. Me ne starò ore e ore con il naso tirato su a guardare la punta dei grattacieli, lì dove essi toccano il cielo. Immagino già le sue lunghissime avenue, l’Hudson che scorre tra sponda e sponda da dove spuntano come rose scintillanti l’Empire e il Chrysler. La Statua della Libertà e gli spazi verdi del Central Park. Non vedo l’ora di scattare una miriade di fotografie e scoprire nuove cose.

Ecco, a me questo autunno porta in dono un magnifico viaggio, di cui vi parlerò meglio al mio ritorno, e tanto, tantissimo entusiasmo.

Intanto godiamoci questi pomeriggi ancora lunghi e tiepidi. Guardiamo gli aceri indossare i loro abiti più belli e se qualche sera pioverà ascoltiamo il tempo dei ricordi, sorseggiando un bicchiere di buon vino. Niente fa così bene all’anima come il riappropriarsi di momenti teneri da condividere con chi ci ama e ci è vicino.

 

Incanto Errante 

 

 

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